Cronaca

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Pronto soccorsi con sette, quattro e in alcuni casi due pazienti a notte: succede in alcuni ospedali liguri, e ora i tagli ai fondi sanitari impongono la scure su questi presidi. I loro pazienti, nella notte, si contano sulle dita di una mano: sono i pronto soccorsi di Voltri, Sestri Ponente e Cairo. Cifre che in un momento di contenimento dei costi finiscono nel mirino della Regione.

Se il Governo ha graziato i mini ospedali la Regione potrebbe condannare i reparti d’emergenza che da mezzanotte alle sei del mattino hanno accessi a una cifra. Martedì si terrà una riunione di maggioranza sui nuovi tagli alla sanità, e questi dati, che Primocanale pubblica in anteprima, saranno certamente al centro della discussione.

Da mezzanotte alle 6 del mattino 5 pazienti ai pronto soccorsi di Voltri, 4 a Sestri ponente e 1,85 a Cairo Montenotte: nemmeno abbastanza per una cirulla. La revisione della spesa del Governo imporrà un taglio di 1152 posti letto in Liguria, e la Regione conta di partire proprio dai pronto soccorsi per riorganizzare l’offerta sul territorio.

La Regione pensa alla chiusura notturna dei pronto soccorsi con pochi o pochissimi pazienti. Anche perché, dice Valter Ferrando, responsabile Sanità del Pd in Regione ed ex primario al San Martino di Genova, certi presidi non sono attrezzati per tutte le emergenze e dopo la prima visita il paziente deve comunque essere trasportato in un altro ospedale.

Intanto la Liguria dovrà fare i conti con tagli per altri 20 milioni da qui al 2014. Ferrando critica i tagli lineari del governo, ma dice anche che i progetti di nuovi ospedali dovranno cedere il passo ad altre priorità, come la ristrutturazione della cardiochirurgia del San Martino e il laboratorio unico di analisi.

Martedì l’incontro di maggioranza per discutere sui tagli, e c’è da scommettere che non mancheranno le tensioni su tagli e chiusure, tra legittime necessità del territorio e campanilismi. Una cosa è certa: il piano di riduzione della spesa sarà pronto entro la pausa estiva.