Cronaca

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La procura di Imperia ha iscritto sul registro degli indagati per tentato omicidio la moglie e la figliastra di un vigile urbano di Taggia, di 50 anni, che a maggio era stato ricoverato all'ospedale di Imperia per un presunto avvelenamento da farmaco. Le due donne sono state sentite nel pomeriggio dal pm Barbara Brescia, titolare del fascicolo. La madre si è avvalsa della facoltà di non rispondere. La figliastra del vigile, di 22 anni, ha risposto invece a tutte le domande, respingendo ogni addebito.

Gli avvocati Petrucelli e Vairo, difensori della moglie del vigile, fanno sapere in una nota che "'la cliente è emotivamente provata per i fatti contestati; la stessa si dichiara frastornata ed incredula dinanzi all'abnormità delle accuse a lei rivolte. La scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere è puramente tecnica e assolve all'attuale impossibilità per la difesa di accedere al materiale probatorio raccolto dagli inquirenti. L'assistita auspica, comunque, che si possa fare chiarezza al più presto sull'intera vicenda, evitando così il doloroso protrarsi di frettolose valutazioni da parte dell'opinione pubblica".

I fatti risalgono al maggio scorso, quando il vigile era stato ricoverato per due settimane all'ospedale di Imperia. Inizialmente i medici non avevano trovato nulla di sospetto. Poi dagli esami del sangue erano risultati valori alterati, riconducibili a un avvelenamento da topicida. I sanitari avevano allora iniziato una serie di controlli più approfonditi. Del caso sospetto era stata avvisata la polizia. Al vaglio della magistratura ancora tutte le ipotesi, non solo quella del tentato avvelenamento.