Economia

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10.770 mila euro è la voragine delle morosità che affligge le case popolari della provincia di Genova. Una cifra abnorme frutto di un fenomeno variegato che si spiega solo in parte con la crisi economica e con il disagio delle famiglie. Infatti, delle 3.000 famiglie interessate ad episodi di morosità diversa, solo 660 sono state dichiarate chiaramente incolpevoli e la regione ha stanziato un fondo per venire loro incontro, ma le restanti 2.340 manifestano il più odioso dei comportamenti soprattutto in un momento come questo: Non pagano e accumulano debito, in una dimensione assistenziale del tutto fuori luogo in un momento come questo che si può valorizzare in un reddito aggiuntivo per ciascuna famiglia in 1200 euro. Per dirla nel slang in voga “a Babbo morto”. E il trend per il 2012 è in crescita del 23%.


Se non si arresta il fenomeno tra qualche anno sarà difficile solo concepire il concetto di alloggi popolari come lo intendiamo oggi, il fenomeno della morosità rischia di erodere tutto il patrimonio di alloggi dedicato al disagio abitativo. Al momento, le procedure per fronteggiare questo tipo di “evasione” sono molto lasche. Chi non paga viene raggiunto da un bollettino di Arte che invita a saldare il proprio debito ed è finita lì.
 

L’amministrazione comunale che avrebbe il compito di mettere in atto le azioni necessarie negli scorsi anni ha trascurato la questione e ora l’assessore Paola Dameri dovrà velocemente prendere provvedimenti per agganciarsi all’austerity voluta dal sindaco Doria e colmare un buco di 10 milioni che Tursi non si può permettere.