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Minacce e violenza verso privato, lesioni e violazione della legge 401/89 che regola le manifestazioni sportive.

Per questi reati il pm della procura di Genova Biagio Mazzeo ha chiesto il giudizio immediato a carico di 12  ultra' genoani considerati i responsabili dei disordini avvenuti il 22 aprile scorso all'interno dello stadio 'Luigi Ferraris' di Marassi, un occasione della partita Genoa-Siena che fu interrotta in seguito all'invasione del settore 'distinti' da parte di circa 200 tifosi della gradinata Nord.

Nello specifico, scrive il pm che i tifosi: "Colpivano con calci e pugni uno steward, facendolo altresi' cadere a terra", quindi penetravano "un varco tra il settore gradinata Nord e il settore distinti, valendosi della loro superiorita' numerica, vincevano l'opposione degli steward, spingendoli violentemente e cagionando ad alcuni di essi lesioni (contusioni)" e "mentre gli steward tentavano di chiudere la porta di separazione per evitare che questi la oltrepassassero, li facevano oggetto di insulti, sputi, spintoni e minacce". Tre steward riportavano lesioni, per le quali la prognosi massima e' stata di 10 giorni.

Nei confronti dei calciatori gli indagati "in concorso tra loro - scrive ancora il pm - mediante le condotte descritte, tramite violenza e minaccia, costringevano i giocatori del Genoa a togliersi le magliette sociali che indossavano per la partita; con l'aggravante di avere commesso il fatto in piu' di dieci persone riunite".