Cronaca

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"In considerazione delle numerose difficoltà che caratterizzano le relazioni con la Vostra azienda, abbiamo appreso, da fonti non ufficiali, di un aumento del numero di dipendenti che hanno “spontaneamente” accettato l' incentivazione proposta da Ericsson per lasciare il lavoro.

Naturalmente questo dato non ci sorprende, data la tenacia, con cui il Vostro gruppo dirigente ha condotto la vicenda, con comportamenti decisamente persuasivi e con una molteplicità di colloqui tesi, più che a convincere, a mettere in difficoltà i dipendenti contattati.

Purtroppo questi Vostri comportamenti hanno raggiunto un altro risultato, facilmente riscontrabile nel sito di Genova, che è la perdita verticale di fiducia del personale nelle strategie aziendali che Ericsson propone, comprese le modalità future della Vostra presenza nel polo tecnologico di Erzelli.
Pur nella distinzione dei ruoli che caratterizzano parte sindacale e management di una azienda, noi siamo fermamente convinti che le scelte condivise siano quelle che motivano il personale e creano un clima di fiducia che poi rappresenta l' identità e il valore aggiunto di una impresa.

Voi avete scelto un'altra strada, probabilmente ottenendo i Vostri risultati numerici, ma determinando un mutamento di atteggiamento di chi resta e producendo a seconda dei casi, sconcerto disagio o timore ma non certamente senso di appartenenza.

Da parte nostra naturalmente continueremo a difendere le lavoratrici e i lavoratori di questa Azienda, perché crediamo che solo un modello di occupazione stabile possa essere il volano di crescita di questo Paese, quello per cui valeva la pena pensare al progetto Erzelli e che l'etichetta di azienda etica non è una medaglia da esibire come presentazione alla classe politica ma piuttosto da verificare quotidianamente e costantemente nei comportamenti gestionali concreti."