La legge che consente all'Ilva di continuare a produrre con gli impianti sotto sequestro e di commercializzare i prodotti violerebbe cinque articoli della Costituzione.
I dubbi vengono posti dai giudici del Tribunale di Taranto che hanno accolto la richiesta della Procura. Nel frattempo la merce sotto sequestro dal 26 novembre scorso sulle banchine dell'area portuale (un milione e 800 mila tonnellate circa, valore commerciale un miliardo di euro), che era oggetto del ricorso dell'azienda resta bloccata aspettando la decisione della Corte Costituzionale. In serata la replica del ministro dell'Ambiente, Corrado Clini. "In attesa che la Consulta si esprima, la legge deve comunque essere applicata".
Nel pomeriggio la dirigenza Ilva ha incontrato i sindacati: nessuna certezza sul futuro, anche sul fronte stipendi, mentre la prossima settimana l'azienda potrebbe presentare un piano industriale.
Cronaca
Ilva, la legge 231 viola cinque volte la Costituzione. Lavoro non garantito
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