Cronaca

1 minuto e 9 secondi di lettura
 Restano in carcere i due romeni accusati di aver ucciso a calci, pugni e sprangate il marocchino quarantenne Yassin Mahmod nel corso di una lite avvenuta sabato scorso in piazza Verdi nei pressi della stazione Brignole.
 

Il gip Silvia Carpanini che si è recata a Marassi per interrogarli ha convalidato l'arresto e ha disposto la misura cautelare in carcere per entrambi con l'accusa di omicidio volontario in concorso.

 
Secondo quanto avrebbero detto al gip i due, Ionut
Neacsu di 30 anni, difeso dall'avvocato Luca Rinaldi e Iordan
Filipov, di 34 anni (avv. Roberto Olivieri), avrebbero reagito a
una provocazione.


La lite tra i due indagati, la vittima e una quarta persona che pare sia poi scappata, sarebbe scoppiata in un bar della zona per poi proseguire all'esterno.


Neacsu ha riportato una ferita alla testa che è stata giudicata guaribile in 10 giorni. Davanti al gip si è detto dispiaciuto di quanto è accaduto e che non era sua intenzione uccidere Mahmod.
 
Ha pure affermato che lui e Filipov sono stati aggrediti e, quindi, hanno cercato di difendersi. I due romeni, muratori, sono stati subito arrestati da una pattuglia di carabinieri che stava pattugliando la zona.
 
Il marocchino è stato soccorso ma è morto poco dopo essere giunto al pronto soccorso di San Martino.

Nel pomeriggio il pm Sabrina Monteverde ha affidato l'incarico al medico legale Marco Salvi per compiere l'autopsia.