
Sarà un Festival con molta musica. Gare ed esclusioni sin dal primo giorno".
"Bisogna rompere l'equivoco secondo il quale popolare è diventato sinonimo di volgare.
L'obiettivo di una tv generalista dovrebbe essere proprio quello di risultare popolare riuscendo a curare i contenuti".
In risposta a chi lo accusa di essere un presentatore poco aggressivo e incisivo risponde: "L'aggressività è la cifra del presente: l'esaltazione dell'auto-esposizione.
Si fa una domanda dura e volgare, si attende una reazione scomposta dell'intervistato e poi ci si auto-promuove su qualche social network come il più figo di tutti. Io penso che nessuno abbia il diritto di far male gratuitamente a qualcun altro".
L'ospite che gli piacerebbe intervistare e non ha ancora avuto in studio è: "Steven Spielberg", mentre si augura prima o poi di tornare a fare tv con Saviano anche se "al momento non é previsto".
Fazio sta lavorando molto, tra Che tempo che fa, le tre serate con Saviano e Sanremo, ma per il futuro ammette: "Ho intenzione di fare sempre meno". Interrogato sulla possibilità che anche lui come molti giornalisti si dia alla politica risponde: "No.
Nella vita saper fare bene una cosa è già un miracolo" e commenta la discesa in campo di Grillo dicendo: "Perché Grillo ha rinunciato a far ridere? Non lo capisco".
Sull'influenza dei partiti in Rai dice: "Temo che i partiti e la politica non molleranno mai la Rai. In nome di cosa dovrebbero rinunciare a un controllo così grande?".
IL COMMENTO
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