
Un monologo sull'amore di coppia, prima giocoso, "vi amiamo quando mettete in frigo la pentola con la minestra su due mandarini, vi amiamo quando date il peggio perché ti amo è un apostrofo tra le parole è insopportabile, quasi quasi me lo tengo" che poi è diventato una denuncia implacabile contro l'orrore della violenza sulle donne.
"Ogni due-tre giorni un uomo uccide una donna, la uccide perché la considera una sua proprietà. L'amore con la violenza e le botte non c'entra un tubo, un uomo che ti mena non ti ama, un uomo che ti picchia è uno stronzo. Non abbiamo sette vite come i gatti, ne abbiamo una sola: non buttiamola via". Poi il flash mob, condiviso sul palco con cinquanta ragazze, e oggi nel mondo da un milione di persone, sulle note di Break the Chain.
Nell'orchestra sventolavano i fazzoletti rossi, il simbolo di questa campagna di civiltà. Un momento di grande intensità, in cui la Littizzetto ha ricordato il diritto all'amore di tutti, "anche di andare a trovare un malato nel letto di ospedale senza essere cacciate perché non si è sposati".
IL COMMENTO
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