Oggi è un giorno molto importante per Albenga e per la sua comunità, ed è un onore, per me, essere qui presente in veste di Sindaco della Città. Nel rappresentare la città di Albenga e l'Amministrazione Comunale, porto con me la benevolenza della popolazione ingauna, e mi faccio portatrice di un saluto di pace e fratellanza alla comunità islamica presente nella mia città.
Ricordo ancora, come se fosse ieri, il mio primo incontro con la dirigenza della Comunità Islamica di Albenga, nel 2010. Erano passate poche settimane dal mio insediamento, e mi vennero a trovare portandomi un omaggio floreale, da parte delle rappresentanti della Associazione Donne e Mamme Musulmane. Da quel giorno di circa tre anni fa, è nato un rapporto cordiale e costruttivo di collaborazione e di condivisione dei progetti, a tutela della comunità albenganese tutta, nel pieno rispetto delle diversità culturali e delle rispettive tradizioni, con l'obiettivo unico e comune di fare crescere la Città e il suo territorio. Si è iniziato un percorso insieme, che ci ha portato fino a qui.
Ricordo altrettanto bene la data del 31 luglio scorso, giorno che è entrato nella storia di Albenga per la straordinaria manifestazione "Abbracciamo l'Ospedale", in favore del nostro ospedale Santa Maria di Misericordia e del suo Pronto Soccorso. A marciare con noi c'era anche una numerosa delegazione della Comunità Islamica: "La Comunità Islamica Ingauna è solidale con il Sindaco, con l'Amministrazione Comunale, e con tutta la cittadinanza per salvare il Pronto Soccorso", recitava il loro striscione. La loro presenza fu molto gradita, tanto dagli organizzatori, quanto dai cittadini, perché questa azione ha dimostrato che vivere su un territorio, seppure straniero, significa anche farne parte e lottare per difendere quanto spetta di diritto. Abbiamo apprezzato questo gesto, e vi ringraziamo per essere al nostro fianco in questa battaglia.
È giunto il momento di dire basta alle semplificazioni, agli stereotipi e ai luoghi comuni che troppe volte, fino a oggi, sono stati utilizzati. Per le mie idee e posizioni politiche, che rivendico e che mantengo con orgoglio, so di essere stata, in passato, dipinta ingiustamente ed erroneamente come una appartenente a un movimento razzista, xenofobo e intollerante nei riguardi delle etnie diverse. Niente di più falso, e lo abbiamo dimostrato giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, con la parole e con i fatti. Perché l'unica intolleranza che mi caratterizza, e con me tutta la cittadinanza onesta di Albenga, non è verso chi la pensa in modo diverso o chi professa una religione differente dalla propria, ma verso chi delinque, chi non rispetta la città che amiamo, chi rovina il territorio che lo ha accolto. Tolleranza zero verso chi delinque, a prescindere dalla razza, dalla etnia e dalla religione: è questa la mia unica, fortissima, intolleranza, e su questo fronte so di essere affiancata dalla maggioranza della cittadinanza ingauna, e dalla stessa comunità islamica, fortemente penalizzata dai gesti e dalle azioni di pochi.
Sono certa che sono stati molti i sacrifici, e altrettante le umiliazioni e le mortificazioni subite nel tempo, dovute per lo più a incomprensioni, scarsa conoscenza o peggio paura del diverso, o per gli stessi problemi pratici dovuti alle funzioni svolte per anni sul suolo pubblico, in pieno centro storico. Ma a distanza di soli tre anni si è giunti a una soluzione e, di certo, la sede che viene oggi inaugurata è capace di ospitare tutti i soci aderenti a questo Centro. Abbiamo raggiunto una grande opportunità: quella del poter coesistere nonostante le diversità di religione, di cultura e di tradizioni religiose, con un unico spirito collettivo, all'insegna del reciproco rispetto, del rispetto della legalità, del rispetto del territorio e della città, con corretti comportamenti al fine di non provocare e non alimentare conflitti sociali. Il mio ringraziamento va quindi ai rappresentanti della Comunità Islamica per la collaborazione offerta all'Amministrazione, anche in casi particolari, e all'Imam, mio alleato nella battaglia contro le pecorelle smarrite che si rifugiano nella delinquenza, il quale sarà in grado di riunire etnie diverse con il medesimo credo religioso.
Oggi è un giorno di speranza e di fratellanza, con l'auspicio che le nuove generazioni, a cominciare da quelle nate qui ad Albenga, possano sentire sempre più la loro appartenenza alla città e a tutto ciò che ne fa parte. Albenga è città dell'accoglienza, terra di migranti e di opportunità. Come accaduto un tempo per gli immigrati dal meridione, i "nuovi albenganesi" di cui orgogliosamente faccio parte, che hanno vissuto grandi difficoltà nel lungo e complesso processo di integrazione e inserimento, oggi accade agli immigrati da paesi stranieri che, se vengono ad Albenga per lavorare onestamente e per arricchire il territorio, costruiscono insieme a noi gli albenganesi di domani. Oggi siamo qui per portare un messaggio di pace e fratellanza. Grazie a tutti, e viva Albenga!
Rosy Guarnieri
Sindaco di Albenga
Cronaca
Albenga: moschea o centro islamico
4 minuti e 10 secondi di lettura
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