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Giornata politica importante per il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che da il via alle consultazioni con le rappresentanze parlamentari.

E così, dopo la "strigliata" ai partiti, avvenuta ieri durante il giuramento di Napolitano, oggi si torna al lavoro.

"Basta litigi, bisogna pensare al nuovo Governo", ha detto ieri pomeriggio il capo dello Stato.

"E’ evidente che ora il presidente Napolitano presenterà il conto ai leader dei partiti e questo sarà un governo del presidente. Effettivamente una forma di presidenzialismo, con Napolitano al centro della scena. In seguito, occorrerà una legge elettorale con un sistema di semipresidenzialismo alla francese, con un presidente eletto dal popolo e un primo ministro eletto dal parlamento, un sistema maggioritario con collegi uninominali a doppio turno”.
 
Questo il commento di Paolo Armaroli, per molti anni docente di diritto pubblico comparato all’Università di Genova e massimo esperto di diritto parlamentare.

E tra spaccature di partito e litigi via twitter, ieri l'annuncio del " giovane turco", Matteo Orfini in tv, che candida il sindaco di Firenze come leader del Pd.

"Il Pd vince se gioca all’attacco e deve prendere la guida in prima persona: se Matteo Renzi se la sente, io proporrò che l’incarico sia affidato a lui", ha dichiarato Orfini.


E la risposta di Matteo Renzi non si è fatta attendere: "se mai se ne creassero le condizioni,  Renzi sarebbe disponibile ad entrare nella rosa dei possibili incaricati a formare un governo", la replica.

 
La disponibilità del sindaco di Firenze potrebbe modificare la gerarchia dei possibili candidati alla presidenza del Consiglio.

Per ora i nomi circolati sono quelli di Giuliano Amato ed Enrico Letta.