
Gli ambientalisti denunciano che "da allora nonostante le pressanti richieste dei parenti, dei cittadini, delle associazioni nulla è stato fatto per mettere in sicurezza il luogo che resta nelle identiche condizioni del 2011 pronto ad intrappolare altre persone alla prossima alluvione. Sarebbe bastata" Secondo i manifestanti "una porta per salvare la vita di quelle persone bloccate e uccise da una vera e propria trappola. L'Amministrazione prevede opere molto dispendiose indebitandosi per molti milioni di euro, ritenendo che in futuro possano ridurre il rischio nella valle del Fereggiano. Ma nulla fanno, prevedono e hanno fatto ad oggi per quei focolai di rischio che restano tuttora minacciosamente attivi e che loro stessi hanno identificato nei loro documenti sia prima che dopo l'alluvione."
IL COMMENTO
Leonardo, Fincantieri e la guerra: l'etica non può essere solo italiana
“Ti ricordi Bilancia?”. Il killer incastrato con una tazzina di caffè e una sigaretta