cronaca

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Gli spari fuori da Palazzo Chigi durante il giuramento del governo Letta hanno ricordato a molti le dinamiche degli anni '70. Da qualche forma clamorosa di neo-terrorismo, poi, dopo qualche ora, la storia di Luigi Preiti, ha preso un'altra forma. Durante la manifestazione a Roma per il Primo Maggio il cartello con scritte di approvazione per quanto fatto da Preiti ha fatto il giro del mondo. Oggi ci sono 'cattivi maestri' che possono soffiare sulla brace della crisi?

"E' una domanda che ci fa tornare indietro, a quando fu proclamata la sconfitta del terrismo - sottolinea Roberto Della Rocca, presidente dell'Associazione italiana vittime del terrorismo - e in realtà furono processate poche migliaia di persone. Nulla venne fatto in Italia per l'emorme massa grigia dei cosiddetti collusi". Per Della Rocca il quadro è chiaro. "Per queste decine di migliaia di persone che l'ex ministro dell'Interno, il comunista Pecchioli, quantificò in circa 400mila, che ne è stato di queste persone? Cosa fanno oggi?"

Genova è stata, suo malgrado, una fucina di idee e manodopera per il terrorismo degli anni '70, "è sempre stata una città anarcoide - conclude Della Rocca - e insurrezionalista. Francamente non mi sembra che oggi ci sia l'humus per ipotizzare fenomeni di questo tipo".