cronaca

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"La nave non rispondeva ai comandi" queste sono le parole di Antonio Anfossi, pilota del Jolly Nero che insieme al comandante Roberto Paoloni ha manovrato a bordo del cargo, raccolte nell'intervista rilasciata al Secolo XIX.

"La Jolly Nero stava procedendo a macchine indietro. Velocità 3 nodi. Abbiamo iniziato la manovra per virare, quindi motori spenti e andatura lenta, pronti ad azionare i propulsori per contrastare l'abbrivio".

Dal rimorchiatore di poppa il comandante Fabio Casarini assisteva ai movimenti del cargo, e ha avvisato che la Jolly era a 70 metri dal molo.

"Sentita la comunicazione dal rimorchiatore - precisa Anfossi - ho comunicato col comandante e gli ho detto che ci stavamo avvicinando al molo Giano e che serviva innescare i comandi di 'macchine avanti'. Una correzione, una procedura normale. Paoloni ha ripetuto le mie parole, ma la nave non rispondeva ai comandi, i motori non ripartivano. Ha provato una volta, poi un'altra, quindi ha comunicato il guasto. 'Avaria, avaria'. Bisognava fermare la Jolly Nero, così abbiamo tentato di calare le ancore.

"Abbiamo provato a fermarci - ha aggiunto Anfossi - ma è stato tutto inutile. Siamo andati a schiantarci contro la torre di controllo ed è stata la fine".

Chi ha la responsabilità? "Non mi sento in colpa.- ha risposto Anfossi- Adesso per me è il momento delle lacrime. Piango per i piloti e militari scomparsi, ma al contempo voglio capire cosa è accaduto, come questo disastro si sia potuto verificare".

Cosa è successo a bordo? "Non capisco, ma proprio perché voglio chiarezza fornirò ai magistrati e agli inquirenti la mia piena collaborazione".