"L'ho fatto per il mio Dio": e' questa la motivazione che nella serata di ieri ha dato alla Police che lo ha interrogato quello che e' stato subito battezzato 'il pistolero di Cannes', il francese 43enne che ha pensato bene di ragalarsi il suo quarto d'ora di pubblicita' mondiale gettando il panico sulla Croisette, ad alcune centinaia di metri dal Palais du Festival, laddove - sul palco dell'emittente Canal Plus - stava andando in onda in diretta lo show 'Le grand journal' al quale partecipavano anche due membri della giuria, Christoph Waltz e Daniel Auteil.
Poco dopo le 20.30 di ieri l'uomo si e' avvicinato e ha sparato due colpi in aria. Non con una pistola a salve, come si era detto in un primo momento, ma con un'arma in grado di sparare piccoli pezzetti di ferro che a distanza di pochi metri, se rivolta a qualcuno, poteva anche uccidere, almeno secondo gli inquirenti. La trasmissione e' stata interrotta per una mezz'ora, l'uomo arrestato ("sembrava un clochard", hanno detto alcuni testimoni), e portato in caserma, dove ha dato la giustificazione che abbiamo riportato all'inizio. Solo che quando gli e' stato chiesto "Quale Dio?", lui ha risposto "Io non credo in Dio". Insomma, uno fuori di testa.
Per parlare di cinema, il giapponese Hirokazu Koreeda ha presentato 'Like father like son' che con una delicatezza molto orientale esplora il ruolo del genitore raccontando della vita di una giovane coppia che viene sconvolta quando una telefonata dell'ospedale dove la donna ha partorito gli dice che il figlio di sei anni in realta' e' stato scambiato per errore alla nascita con un altro bambino. Tra umorismo e tenerezza, confermando lo stato di grazia in cui qui a Cannes sembra trovarsi il cinema che viene dall'estremo oriente dal momento che anche 'A touch of sin' del cinese Jia Zhangke (che qualcuno ha addirittura paragonato a Tarantino, lasciamo perdere) era davvero riuscito.
Stasera tocca alla proiezione ufficiale del secondo film francesce in concorso, che pero' Arnaud Desplechin ha girato negli Stati Uniti: 'Jimmy P', tratto da una storia vera con un reduce indiano della seconda guerra mondiale che sembra schizofrenico e viene curato da uno psicoterapeuta francese. Da vedere se non altro per la straordinaria prova d'attore di Benicio Del Toro, tra le interpretazioni piu' belle - la sua - che ho visto negli ultimi anni. (Dario Vassallo)
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Il 'pistolero di Cannes': "L'ho fatto per il mio Dio"
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