economia

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"Penso che nelle piazze scenderanno coloro che non hanno il lavoro e che non vedono opportunità per il futuro. Noi dobbiamo mettercela tutta per evitare che questo succeda".

Parole del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi intervenuto a Santa Margherita al convegno dei Giovani di Confindustria dopo che ieri proprio i 'Giovani' avevano lanciato il rischio rivolta.


"Il fatto vero - ha aggiunto Squinzi - è che si è perso il 25% dei volumi di produzione nel nostro paese dal 2007 a oggi, e la cosa più grave è che si è distrutto il 15% della capacità di produzione"

Da Squinzi anche un commento al riferimento fatto dal ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, alla crisi del ‘29 : "Non ha torto, perché ormai la crisi dura da sei anni, è molto complicata e non dimentichiamoci che, anche se stiamo andando verso la fine, sta toccando l’Europa soprattutto".

Quanto alla riforma elettorale Squinzi la definisce  "prioritaria da un punto di vista politico e istituzionale". I punti fermi di Confindustria restano però altri.

"La P.A., il costo del lavoro, una rimodulazione dell’Imu in maniera che non vengano messi balzelli sulle imprese manifatturiere, ma diamo al governo il tempo di lavorare - ha concluso - Credo che sicuramente sarà capace di prendere decisioni positive. Noi continueremo a tallonarlo, dobbiamo stimolarlo, pungolarlo. Li sorveglieremo da vicino".