cronaca

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Non c'è pace per il Porto di Imperia.

Dopo sequestri e denunce nella vicenda giudiziaria ora arriva anche l'intervento dell'Agenzia dell'Entrate.

Il Fisco ha infatto chiesto il sequestro delle opere del nuovo porto turistico per tutelare un presunto credito erariale di oltre 142 milioni di euro, composto da mancanti versamenti Iva, Ires e Irap.

Per la Porto di Imperia Spa, che a fine mese deve presentare al Tribubale imperiese il suo piano di salvataggio, in ottemperanza alla proroga di concordato preventivo significa ancora una volta essere sull'orlo del fallimento.

La reazione della Porto di Imperia Spa non si è fatta attendere. Con una raccomandata l'amministratore unico Giuseppe Argirò diffida l'Agenzia delle Entrate "da perseguire l'iniziativa intrapresa in via cautelare" e "a rinunciare alla procedura cautelare inammissibilmente proposta" aggiungendo che in caso contrario la "Porto di Imperia spa sarà costretta a fare valere la nullità di tutti gli atti nelle competenti sedi, con ogni aggravio di oneri e spese a Vostro carico e con riserva sin ora di agire per il risarcimento dei danni medio tempore subiti".