cronaca

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"Lasciare a una nuova generazione la guida della Regione".
Parola di Raffaella Paita, assessore regionale alle Infrastrutture, in un'intervista a Primocanale del direttore Mario Paternostro.

 
"Penso che il percorso giusto per eleggere il successore di Burlando sia quello delle primarie. Ci deve essere un cambiamento?  Claudio Burlando ha avuto una leadership salda e riformista, le istituzioni hanno fatto un lavoro condiviso e hanno raggiunto grandi risultati". E alla domanda su Genova, tagliata fuori dalle candidature visto che circolano nomi di spezzini e savonesi, Paita risponde: " La cosa importante è la squadra, i singoli non cambiano la storia".
 
"Burlando è una figura capace di una generosità estrema, potrà ancora insegnarci moltissimo può tornare ad essere un profilo nazionale a noi interessa poterlo avere come persona che ci guida e ci aiuta ci ha difesi sempre e ci ha sempre lasciati liberi di fare scelte autonome".
 
Venire dalla Spezia non sembra preoccupare l'assessore regionale, anzi. " Il punto che qualificherà non sarà la provenienza territoriale ma le idee e i progetti. Siamo una Regione che può diventare punto di appoggio per i paesi in via di sviluppo aprendo un canale di comunicazione con questi paesi un po' di ottimismo potrebbe fare bene Genova - ha aggiunto lei -  è in una fase di grandissima crisi ma ha molti spunti per avere una grande crescita".

E quindi, come svegliare Genova? "Serve riannodare il rapporto con le persone - risponde Paita -   dobbiamo spiegare che opera pubblica serve per fare posti di lavoro. La città ha bisogno di una maggiore forza di rapporto con i cittadini
bisogna iniziare a dire che Genova ce la può fare crisi di credibilità della poitica perché non è più in grado di dare risultati e invertire la situazione.

Per concludere,  e riprendendo il discorso di Matteo Renzi, attuale sindaco di Firenze, riguardo la questione del segretario nazionale: può fare anche il leader o vanno separate le figure?

"Sono per la coincidenza dei ruoli. Sono d'accordo con Renzi, la coincidenza dei ruoli da più forza al partito non è però una questione nevralgica. Mi sento molto vicina alle idee di Renzi per una politica che non guardi a se stessa ma ai territori".