Cronaca

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La legale della famiglia della vittima soddisfatta dell'udienza: "Lo scenario prospettato dall'accusa si sta delineando pezzo dopo pezzo"
1 minuto e 11 secondi di lettura
di Michele Varì

"Stiamo cercando di mettere insieme i pezzi di questo puzzle infinito, tanti piccoli pezzi attraverso i quali speriamo si possa comporre un quadro che alla fine speriamo sia completo tanto da far emergere la verità, quella che noi crediamo sia la verità".

Lo ha detto a Primocanale l'avvocato Sabrina Franzone, legale della famiglia Cella, che ha aggiunto: "La prima cosa che è emersa è quella dei bottoni, perché questa persona sentita in aula ci ha spiegato con grande competenza che il bottone ritrovato sotto il corpo di Nada fosse soltanto la parte di un bottone più grande che aveva una ghiera attorno di plastica e quindi quantomeno simile a quelli ritrovati in casa della Cecere - ha spiegato Franzone -. La testimonianza di Roda, l'x fidanzato dell'imputata ha poi confermato che quei bottoni della sua giacca che usava per andare a pescare piacevano molto ad Anna che li aveva staccati molto prima dell'omicidio, nell'estate del '95 quando la loro storia si è conclusa.


Roda ha confermato la conoscenza e la frequentazione con Soracco, è emerso poi anche certo pressing che la signora Cecere ha fatto nei confronti del fratello, dicendogli di non parlare al telefono per paura di essere intercettati, e poi abbiamo saputo dei centinaia di messaggi e telefonate fatte da Cecere all'ex fidanzato Adelmo Roda per spostare in avanti la data della fine del loro rapporto che invece ha spiegato che la loro storia si era conclusa nel '95".

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