Dopo quasi sette mesi di attesa si aprirà tra due settimane il processo di terzo grado per Tomaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni, i due italiani (lui di Albenga, lei di Torino) chiusi da oltre tre anni e mezzo nelle carceri indiane con l'accusa di avere ucciso l'amico Francesco Montis.
Martedì 3 settembre, la corte Suprema di New Delhi inizierà a esaminare il ricorso con cui l'avvocato Mukul Rohatgi ha chiesto l'annullamento dell'ergastolo inflitto ai due turisti dal tribunale di Varanasi nel luglio 2011 e confermato dall'alta corte di Allahabad, l'equivalente della corte d'appello italiana, nell'ottobre 2012.
Il 4 febbraio scorso i giudici di New Delhi avevano dichiarato ammissibile la richiesta di ridiscutere le prime due sentenze. I parenti e gli amici di Bruno e Boncompagni auspicano che la Cassazione indiana rispetti i tempi seguiti per gli altri procedimenti. Potrebbero bastare una o due udienze per arrivare al verdetto.
cronaca
Italiani detenuti in India, fissato processo Corte Suprema
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