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Prime crepe nella fortezza berlusconiana. E' un distinguo importante, nella crisi di governo appena iniziata, quello del ministro degli interni e vicepresidente del consiglio dimissionario Angelino Alfano, dopo quelli avvenuti già nel corso del pomeriggio da Quagliarello e Lorenzin che si sono tirati fuori dalla nuova Forza Italia perché "spinge verso una destra radicale".
Alfano nel pomeriggio ha detto:  "La mia lealtà al presidente Berlusconi, e' longeva e a prova di bomba. La lealtà non è malattia dalla quale si guarisce. "Oggi lealtà mi impone di dire che non possono prevalere posizioni estremistiche estranee alla nostra storia, ai nostri valori e al comune sentire del nostro popolo. Se prevarranno quegli intendimenti, il sogno di una nuova Forza Italia non si avvererà. So bene che quelle posizioni sono interpretate da nuovi Berlusconiani ma, se sono quelli i nuovi berlusconiani, io sarò diversamente berlusconiano".

Intanto, il presidente della Repubblica Napolitano ha dichiarato oggi che scioglierà le camere solo in extrema ratio.