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Il ddl di stabilità 2014, nel testo bollinato dalla Ragioneria Generale dello Stato e trasmesso al Senato, \'\'contrariamente a quanto avvenuto con le manovre finanziarie e le leggi di stabilità degli ultimi anni, per la prima volta non contiene tagli al Fondo Sanitario Nazionale per il triennio 2014-16 suscettibili di ripercussioni sui livelli essenziali delle prestazioni sanitarie erogate ai cittadini\'\'. Lo precisa il ministero della Salute in merito alle notizie secondo le quali il ddl Stabilità avrebbe apportato tagli al Fondo Sanitario Nazionale a partire dal 2015.
 
\'\'Il finanziamento a carico del bilancio dello Stato del Fondo Sanitario Nazionale per il 2014 - sottolinea il ministero i una nota - ammonta infatti a oltre 109 miliardi di euro. Non vi è alcuna riduzione della spesa farmaceutica, né territoriale né ospedaliera, della spesa per dispositivi medici, di quella per l\'acquisto di prestazioni dalle strutture private accreditate, della spesa per acquisti di beni o servizi da parte delle aziende sanitarie e ospedaliere\'\'.

Quanto alle misure di contenimento della spesa nel pubblico impiego contenute nell\'art.11 del ddl, \'\'occorre sottolineare che si tratta di disposizioni applicabili a tutti i dipendenti pubblici contrattualizzati, pertanto anche al personale del sistema sanitario nazionale. Tali disposizioni - conclude il ministero della Salute - certamente dolorose per il personale, sono in gran parte già vigenti, comportano risparmi per il finanziamento statale al FSN, ma non sono riconducibili a tagli in senso stretto\'\'.