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Ha tentato di far muovere il governo sul caso Amt Genova, il senatore ligure Maurizio Rossi. Ma senza alcun successo. E ora, così, accusa: “Il ruolo dei parlamentari è svilito dalla partitocrazia”.

Lo fa con una nota, che di seguito riportiamo integralmente e nella quale Rossi critica anche le ultime gestioni dell’azienda e arriva a “dire grazie a Grillo se la vicenda ha suscitato l’interesse dei grandi mass media”. Ma ecco il testo della nota.


“La mia grande preoccupazione è che l’accordo raggiunto tra mille difficoltà, e dopo 5 giorni di sciopero selvaggio che hanno messo in ginocchio la città di Genova, sia solo il tampone a errori e scelte sbagliate compiuti da molte amministrazioni comunali negli ultimi anni, a partire dalla gestione Pericu/Zanelli.

Errori gravi che oggi si vedono anche nel rapporto sproporzionato tra autisti e amministrativi, nel parco mezzi obsoleti, nella presenza di troppa politica politicante nell'azienda. Quello di Amt è anche il simbolo di un grande problema nazionale, quello dei servizi pubblici locali e dei trasporti in particolare, che io ho vanamente tentato di sottoporre all’attenzione del governo.

Preso atto che ancora una volta la città di Genova stava “vedendo” prima il problema, venerdì mattina presto ho sollecitato l’interessamento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, parlando con il sottosegretario Rocco Girlanda e chiedendo di poter parlare con il ministro Maurizio Lupi prima che questi partisse per la Sardegna. Non ho avuto alcuna attenzione: con Lupi non sono riuscito a parlare e Girlanda non ha più risposto alle mie telefonate successive, pur sapendo chi lo stava cercando.

Si conferma purtroppo che i Ministri decidono come, quando e con quali parlamentari interloquire, anche quando un problema che arriva dal territorio è drammatico. Questo accresce la mia amarezza per lo svilimento del ruolo di senatore, un ruolo del tutto inutile se non supportato dalla partitocrazia e dai Ministri di riferimento. Il singolo senatore viene “tenuto alla larga” se osa pensare e agire con la propria testa, senza farsi intruppare fra quanti rispondono a capi e capetti o si piegano a logiche di puro potere, personale e di casta.

Oggi devo dire grazie a Beppe Grillo, che scendendo in piazza ha fatto di Amt e di Genova un caso nazionale: non ne condivido certo le posizioni populiste, anzi il populismo lo combatto, ma la sua discesa in piazza ha provocato l’attenzione della grande informazione nazionale, che nei giorni precedenti era stata molto più tiepida. I suoi strali hanno fatto centro, mentre il mio tentativo di seguire il percorso istituzionale è rimasto inascoltato. Che tristezza questa finta democrazia dei partiti e dei loro uomini al governo”.