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Non ritengo accettabile che ci sia chi guadagna su un tema cosi drammatico, dai produttori ai Vip che si sono messi a disposizione della produzione”: così in una nota il senatore indipendente Maurizio Rossi interviene su Mission, il programma della Rai già più volte oggetto di polemiche anche in commissione di vigilanza.

Mission, che sarà trasmesso su Rai 1, manderà in onda il resoconto delle giornate di alcuni vip impegnati in operazioni di volontariato. Un format che aveva da subito suscitato polemiche, tra cui quelle della presidente della Camera, Laura Boldrini, che aveva affermato di “non amare forme di spettacolarizzazione su soggetti tanto delicati”.

“Un programma molto dibattuto in commissione vigilanza per svariati motivi, dall'opportunità di spettacolarizzare un dramma come quello dei campi profughi ai costi effettivi della produzione - spiega Maurizio Rossi, che aggiunge - visto che non mi piace fare accuse generiche ho fatto una interrogazione come commissario della Vigilanza Rai per conoscere il dettaglio dei costi della produzione e dei cachet degli "artisti". La Rai non ha voluto rispondere, limitandosi a riferire che ‘il costo complessivo per puntata si colloca ampiamente al di sotto del costo medio relativo ai programmi trasmessi in prima serata su Rai Uno’”.

Non solo critiche dalle istituzioni: all’annuncio del nuovo programma la polemica era montata anche in rete, con una raccolta firme che aveva visto l’adesione di oltre 100mila sostenitori. Un’iniziativa che era anche stata ripresa dal presidente della Commissione di Vigilanza Rai Roberto Fico, del Movimento 5 Stelle.

Alla fine però il programma andrà in onda lo stesso. “Non resta quindi che riferire all'opinione pubblica che questo prodotto viene proposto come grande fatto umanitario ma non si vuole rendere pubblico né il costo, né quanto hanno preso i personaggi famosi. E quindi non possiamo sapere se si tratta davvero di un'iniziativa umanitaria o piuttosto di un ottimo affare, solo per pochi, mentre i profughi hanno raccontato le loro sofferenze e la loro povertà senza alcun compenso”, conclude il senatore Maurizio Rossi.