
Così ha preso il via questa mattina la manifestazione da parte di circa 2000 persone che protestano contro l'eccessiva pressione fiscale del governo. I manifestanti sono partiti da piazza Calvi in corteo. Tra gli slogan, "Governi infami, traditori della protesta" oppure "9 dicembre è rivoluzione, l'Italia si muove unita". Il corteo si è spostato poi verso il Comune, bloccando il traffico. Presenti tutte le categorie: dai commercianti, ai pescatori, ai disoccupati, agli studenti, agli esponenti di destra a quelli della sinistra. Molti i negozi chiusi che hanno esposto il manifesto della mobilitazione sulla saracinesca. Altri, invece, hanno seguito la regolare chiusura del lunedì, senza aderire formalmente ad alcuna azione di protesta. Altri ancora hanno preferito attendere il passaggio del corteo, prima di riaprire la loro attività. A Ventimiglia, intorno alle 7, davanti alla stazione ferroviaria, ha manifestato un gruppo di lavoratori frontalieri che protestano contro la pressione fiscale del governo italiano e la bocciatura, alla Camera, del bonus fiscale da 6.700 euro. Assieme a 200 studenti sono partiti in corteo per le vie della città. Alcuni commercianti hanno annunciato per giovedì prossimo una serrata dei negozi contro la Tares. Sempre a Ventimiglia era pure presente una delegazione di bengalesi, molti dei quali impiegati nei ristoranti della zona, il cui posto è a rischio per via della Tares e dei conseguenti tagli di personale che potrebbero essere operati dai piccoli esercenti. Al momento non si segnala alcun blocco delle frontiera.
Da piazza Sisto IV davanti al Comune a piazza Saffi davanti alla Prefettura. Il popolo dei "forconi", tanti studenti e semplici cittadini, ha paralizzato Savona tenuto a bada dai vigili urbani e dai carabinieri. Un corteo si è snodato in centro provocando problemi al traffico cittadino. Nel volantino diffuso si legge: “L’Italia si ribella e scende nelle strade e nelle piazze. Contro il far-west della globalizzazione che ha sterminato il lavoro degli italiani, contro questo modello di ‘Europa’, per riprenderci la sovranità popolare e monetaria, per riappropriarci della democrazia, per il rispetto della Costituzione, contro un governo di nominati, per difendere la nostra dignità”.
IL COMMENTO
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