porti e logistica

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 "17 anni per un permesso, in Africa ci sono meno problemi". E' questo l'affondo di Ignazio Messina, amministratore delegato della Ignazio Messina & C. che, ai microfoni di Primocanale, traccia un bilancio di quasi due decenni di attese.

"Sbagliata l'altezza del ponte ferroviario di Cornigliano a Genova, 17 anni per il riempimento di Ronco Canepa e altrettanti per poter uscire dalla bocca di ponente: se riuscissimo a risolvere questi problemi nel 2014 saremmo contenti. Con le nostre navi tocchiamo 50 porti, certe volte abbiamo molti meno problemi in porti africani di gran lunga meno attrezzati". Messina parla anche del grattacapo delle manovre nel bacino: "Le nostre navi sono obbligate a uscire dalla bocca di levante in retromarcia perchè non abbiamo specchi acquei adatti per la manovra. Seppur più vicina, non possiamo utilizzare l'uscita di ponente perchè interromperemmo il radiofaro dell'aeroporto".

Ignazio Messina si scaglia contro le numerose pratiche amministrative che l'Autorità Portuale deve gestire: "servirebbe qualcuno che si assumesse la responsabilità e risolvesse i problemi: non sempre l'Autorità Portuale riesce a svolgere il coordinamento, ha già troppe responsabilità. Con così tante procedure amministrative - afferma Messina - gli uffici si sono intasati e il personale attuale non riesce a smaltire tutto il lavoro, poichè insufficiente. Come membri del comitato portuale, abbiamo chiesto a Merlo di aumentare il capitale umano per cercare di velocizzare i lavori e riuscire a far respirare, nuovamente, il porto".