Una notte di ricerche e posti di blocco, ma di Bartolomeo Gagliano ancora nessuna traccia.
Il serial killer si trovava a Savona per un permesso "premio", ma alle 9 di 48 ore fa sarebbe dovuto tornare a Marassi. Alle 6 di due giorni fa l’uomo ha minacciato con una pistola un panettiere che si trovava a Savona e stava terminando le consegne, e si è fatto portare in macchina a Genova, ma non è rientrato nel penitenziario.
"A noi risulta solo che è stato incarcerato il 16 agosto del 2006 per i reati di furti e rapina" Salvatore Mazzeo, direttore del carcere di Marassi, interviene telefonicamente a Primocanale e svela le ragioni dei permessi premio che sono stati concessi a Gagliano: "Per noi, per il nostro fascicolo, non è un serial killer, in questi anni di carcere si è sempre comportato bene, nonostante i noti problemi psicologici. Quello di oggi era il suo secondo permesso per andare a trovare sua madre a Savona, dopo quello di novembre".
L'uomo era detenuto in una cella singola al secondo piano, sezione sesta del Marassi, un'area in regime aperto in cui sono reclusi soggetti classificati come "particolari" controllati da agenti esperti. Si allenava fisicamente tutti i giorni con flessioni e addominali. Era il più anziano per età e per periodo di detenzione. Nonostante tratti caratteriali particolari, non ha mai aggredito nessun agente e anzi, risulta che in alcuni casi sia intervenuto a dividere i compagni in caso di lite. In passato alcune richieste di permesso gli erano state negate. Successivamente aveva goduto di tre permessi. E, a quanto si apprende, aveva già avuto la concessione del permesso anche per il 24 e il 25 dicembre. Il fine pena era previsto per aprile 2015, ma al netto degli sconti per buona condotta sarebbe uscito con la liberazione anticipata tra poco meno di un anno. Il che rende ancora più incomprensibile il suo gesto, dato che l'uscita dal carcere era così vicina.
Per il Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria, "il mancato rientro nel carcere di Genova Marassi del detenuto Bartolomeo Gagliano rientra purtroppo tra gli eventi critici che possono accadere. Ora è assolutamente prioritario catturare l'evaso ma questo episodio, seppur grave, non può inficiare l'istituto della concessione di permessi ai detenuti, anche perché gli episodi di evasione sono minimi, ma è evidente che c'è sempre qualcuno che se ne approfitta". Roberto Martinelli, segretario del Sappe, chiede di "valutare l'opportunità che ai detenuti in permesso venga applicato il braccialetto elettronico di controllo, costato peraltro decine di milioni di euro pubblici e poco utilizzato. Ciò permetterebbe di tenerlo sotto il controllo di una Centrale Operativa interforze, pronta ad intervenire in caso di anomalie". "Nel 2012 sono state complessivamente 13 le evasioni commesse da soggetti ammessi al lavoro all'esterno, 14 quelle poste in essere da Istituti di pena, 55 dopo aver fruito di permessi premio e 27 dalla semilibertà, mentre nei primi sei mesi del 2013 si sono contate 6 evasioni da strutture di pena, 20 da permesso premio 1 da lavoro all'esterno e 7 dalla semilibertà" ha detto Martinelli.
cronaca
Killer evaso da Marassi: notte di ricerche e posti di blocco senza esito. Gagliano non si trova
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