cronaca

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Una svolta radicale dal punto di vista dell'impatto ambientale e archeologico: è questo quello che emerge dalle 43 prescrizioni del decreto del ministero dell'ambiente che dà comunque il via libera alla Gronda.

Un cambiamento che sembra guardare anche alle difficoltà idrogeologiche degli ultimi anni laddove viene valutato attentatamente l'uso dei muri di contenimento  l'attenzione ai ritrovamenti archeologici della zona di Morego. Ora si procederà con il proponente Autostrade per l'Italia che deve definire prima dell'avvio del cantiere un piano sulla base di questa serie di prescrizioni e un piano specifico sulla qualità dell'aria.

Il proponente dovrà dovrà quindi a questo punto chiedere al Ministero delle Infrastrutture l'apertura della conferenza dei servizi che rappresenta l'ultimo passaggio per avviare i cantieri e prova generale per l'inizio dei lavori.

"Eravamo in attesa della pubblicazione del testo per verificare anche la corrispondenza della richieste e avviare il confronto con tutti i soggetti interferiti sulla base delle 43 prescrizioni" dice a Primocanale l'assessore alle infrastrutture Raffaella Paita  "Ora non ci sono più alibi per nessuno e con il Comune di Genova entreremo nel merito delle questioni". Pronta risposta dell'assessore all'urbanistica del Comune di Genova Stefano Bernini: "Noi alibi non ne abbiamo mai avuti e non è bello che un'altra istituzione dica queste cose: noi dobbiamo agevolare la costruzione dell'opera e tutelare tutti i soggetti toccati dal passaggio delle infrastrutture".