cronaca

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La guardia di finanza ha sequestrato nel 2013 patrimoni per 3 miliardi di euro alla criminalità organizzata, con un aumento del 73% rispetto a quanto sottratto alle organizzazioni l'anno precedente. Dal bilancio dell'anno appena concluso emerge inoltre che ben 900 milioni sono stati sequestrati nelle regioni centrosettentrionali, con un aumento in questo caso dell'80% rispetto al 2013.

Complessivamente, gli uomini delle Fiamme gialle hanno eseguito 3.929 indagini patrimoniali a carico di 8.869 tra persone ed imprese, che hanno consentito di proporre sequestri per 5,2 miliardi e di sottrarre patrimoni per 3 miliardi. Quanto ai 900 milioni sequestrati nelle regioni del Centronord, la guardia di finanza sottolinea che si tratta della conferma che le zone più ricche del paese sono al centro degli interessi dei clan, che reinvestono i capitali provenienti da attività illecite negli appalti di grandi opere, nell'edilizia, nello smaltimento dei rifiuti speciali, nella vendita all'ingrosso e al dettaglio, nella ristorazione e nelle attività ricettive, nelle sale gioco e nei compro oro.

Sul fronte del riciclaggio, i militari hanno denunciato 1.347 responsabili (di cui 166 arrestati) e sequestrato beni per 49 milioni, mentre sono 13.514 le segnalazioni di operazioni sospette. Tra le tecniche più diffuse per riciclare il denaro, i finanzieri hanno accertato l'utilizzo di banconote di grosso taglio, la creazione di trust, fiduciarie e società anonime, l'emissione di false fatturazioni, il frazionamento di operazioni finanziarie attraverso i money transfer.

Sono invece 455 gli usurai denunciati, 77 quelli arrestati e 168,8 i milioni di euro sequestrati, con un crescita enorme rispetto al 2012: + 1250%.