cronaca

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“Non credo che si arriverà alla guerra, ma certamente c’è più preoccupazione rispetto alle settimane della rivolta di piazza”: così Maurizio Macciò, imprenditore genovese che da 12 anni vive e lavora a Kiev. “Ora serve una soluzione, credo che la strada migliore sarebbe quella di mettere la Russia di fronte a sanzioni economiche pesanti che la facciano ricredere sulle sue intenzioni”, dice Macciò.

Nelle ultime ore il clima si è fatto sempre più teso, con l’ultimatum lanciato da Mosca, che intima a Kiev di arrendersi. Macciò critica la linea russa, ma anche quella dell’Europa: “Mi sembra che abbia lanciato il sasso e poi nascosto la mano. Servirebbe un impegno maggiore a sostegno di questo Paese”.

Per Macciò la speranza è che si arrivi a una soluzione pacifica, ma restano i dubbi su quanto accaduto negli ultimi mesi: “Ci sono tante domande da porsi: perché proprio adesso, quando a breve si sarebbe andati a elezioni? E’ stata certamente una cosa bene orchestrata”.