
La donna era, infatti, stata condannata per l'omicidio di Cesare Brin, 56enne farmacista di Cairo Montenotte e presidente della locale società di calcio, ucciso nella notte tra il 12 e il 13 agosto 1987. Legato clandestinamente alla Guerinoni, all'epoca dei fatti quarantaduenne e titolare di una galleria d'arte, l'uomo fu ucciso dopo essere stato colpito violentemente alla testa con un oggetto contundente.
Il tribunale di Sorveglianza di Roma, accogliendo un'istanza dell'avvocato Nino Marazzita e preso atto del "comportamento sufficientemente partecipativo" della donna - si legge in un suo provvedimento - durante l'affidamento in prova ai servizi sociali nel corso del quale si è dedicata "con continuità al proprio lavoro, aderendo alle prescrizioni senza mai assumere atteggiamenti polemici", ha dichiarato estinta la pena. Nel 2002 Guerinoni aveva ottenuto la semilibertà e lavorava in un albergo nel centro di Roma come stiratrice. La sera rientrava nel carcere di Rebibbia.
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