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Il sequestro della centrale a carbone Tirreno Power divide il Pd dai Giovani democratici, con questi ultimi che hanno criticato l'intervento della magistratura. "Esprimiamo il nostro totale disappunto per l'accaduto. Da sempre il nostro partito riconosce nella magistratura savonese e in particolar modo nella figura del Procuratore Capo Francantonio Granero un ruolo di indiscussa ed indiscutibile autorevolezza del proprio lavoro e, soprattutto, una insindacabilità politica delle scelte la cui fondatezza può essere demandata solo ed esclusivamente all'iter giudiziario che avrà corso nei prossimi mesi". Lo dice Fulvio Briano, segretario provinciale del Pd di Savona dopo che Andrea Di Tullio, membro dei Giovani Democratici, figlio del vice sindaco di Savona, aveva postato sul suo profilo Facebook questa frase: "Francantonio Granero dichiara dopo l'indagine sulla Tirreno Power passeremo a sequestrare tutti i furgoni, i camion, le moto, i motorini, le auto, di tutti gli abitanti della provincia di Savona per indagare sull'inquinamento da smog, del trasporto su gomma".

Secondo Briano "la politica si deve occupare di altro e non di certo di esprimere giudizi sull'operato della magistratura. Questo episodio deve servire da monito anche per i Giovani Democratici Savonesi in quanto le loro rivendicazioni di indipendenza funzionale e politica dal partito non significano automaticamente non dover rendere conto del loro operato e delle loro opinioni soprattutto se rese in modo non educato e non rispettoso", conclude il segretario provinciale del Pd Fulvio Briano. Il segretario provinciale dei Giovani Democratici Claudio Caravatti si era disocciato dalle affermazioni che erano state fatte da alcuni membri del circolo di Savona riguardo al procuratore Granero. "Le opinioni sono a titolo puramente personale dei singoli che le hanno espresse e in nessun modo l'organizzazione giovanile e il Partito Democratico si riconoscono in quanto è stato affermato"