Corsa contro il tempo a Serra Riccò per ristabilire la regolare erogazione del gas a Genova e provincia, con 700 mila persone interessate.
Prima i problemi legati al nuovo pezzo di ricambio, con i tecnici che non riuscivano a far coincidere le parti del tubo da saldare, poi la caduta di nuovo materiale franoso sulla conduttura: nessun danno né feriti, ma si è perso tempo prezioso. Poco prima delle 16.30 la rimozione del materiale e l'avvio della saldatura: tempi previsti per l'operazione non superiori alle due ore, in seguito le operazioni di verifica della sicurezza del tubo e poi l'ok all'erogazione del gas. Torna la speranza di ripristinare il servizio di gas entro stasera. Sul posto, oltre ai tecnici di Snam e Rete Italia, anche il delegato della protezione civile inviato dall'assessore Gianni Crivello.
"I tecnici della Snam stanno lavorando per sostituire il pezzo della conduttura. Credo che siamo in dirittura d'arrivo, entro la serata la fine delle operazioni", ha detto nella tarda mattinata Gianni Crivello a Primocanale, assessore alla Protezione civile confermando che permane l'ordinanza di divieto di accendere i termosifoni in vigore dal momento in cui si è rotta la conduttura del metano. Genova è al freddo da tre giorni: le temperature sono calate e Arpal prevede piogge e vento nelle prossime ore.
I vigili del fuoco hanno sequestrato la porzione di tubo del gasdotto che si è rotto giovedì sera causando il blocco del riscaldamento a Genova e in tutta la provincia. Secondo una prima ricostruzione il tubo si sarebbe rotto autonomamente e non a seguito di una frana o di uno smottamento interno del terreno. Il pm Landolfi che coordina l'inchiesta per disastro colposo ha sentito questa mattina un dirigente della Reti gas e ha disposto il sequestro della documentazione presso la sede della Snam.
I tecnici di Snam hanno individuato ieri sera la falla, che giovedì sera aveva bloccato il riscaldamento in tutta la provincia. Un'ordinanza emessa dal Comune di Genova, nella quale si consente l’uso del gas solo per cucinare e dalla quale sono esclusi ospedali, cliniche e case di cura.
Provvedimento che interessa 700mila genovesi. Intanto il pm della Procura di Genova, Alberto Landolfi, ha aperto un’inchiesta per disastro doloso. Per il momento è contro ignoti ma il pm ha dato mandato alla polizia giudiziaria di fare accertamenti per stabilire se vi siano eventuali responsabilità.
cronaca
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