
Obiettivo della parafrasi di Grillo dal titolo «Se questo è un Paese» è lanciare un monito ai cittadini-elettori e attaccare Giorgio Napolitano e Matteo Renzi. Una provocazione che non è piaciuta a Renzo Gattegna dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che l’ha definita «un’oscenità».
Un Paese nato dalle morti di Falcone e Borsellino
Obiettivo della parafrasi di Grillo dal titolo «Se questo è un Paese» è lanciare un monito ai cittadini-elettori e attaccare Giorgio Napolitano e Matteo Renzi. «Voi che vi disinteressate della cosa pubblica come se vi fosse estranea -esordisce Grillo- e alla vita delle persone meno fortunate che vi circondano nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il telegiornale di regime caldo e visi di mafiosi e piduisti sullo schermo mentre mangiate insieme ai vostri figli che educate ad essere indifferenti e servi». E c'è spazio anche per ricordare le stragi di mafia. «Considerate -scrive Grillo- se questo è un Paese che vive nel fango che non conosce pace ma mafia, in cui c'e' chi lotta per mezzo pane e chi può evadere centinaia di milioni di gente che muore per un taglio ai suoi diritti civili, alla sanità, al lavoro, alla casa nell'indifferenza dell'informazione. Considerate se questo è un Paese nato dalle morti di Falcone e Borsellino dalla trattativa Stato mafia, schiavo della P2, comandato da un vecchio impaurito delle sue stesse azioni che ignora la Costituzione Considerate se questo è un Paese consegnato da vent'anni a Dell'Utri e a Berlusconi e ai loro luridi alleati della sinistra Un Paese che ha eletto come speranza un volgare mentitore assurto a leader da povero buffone di provincia».
IL COMMENTO
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