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P2 macht frei”: questa la frase che si può leggere sulla foto che accompagna uno dei post del blog di Beppe Grillo, riedizione dell’ordinale “Arbeit macht frei” che campeggia all’ingresso del famigerato campo di sterminio nazista in Polonia. Poi, sotto il fotomontaggio, una poesia sulla falsariga di «Se questo è un uomo» di Primo Levi.

Obiettivo della parafrasi di Grillo dal titolo «Se questo è un Paese» è lanciare un monito ai cittadini-elettori e attaccare Giorgio Napolitano e Matteo Renzi. Una provocazione che non è piaciuta a Renzo Gattegna dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che l’ha definita «un’oscenità».


















Un Paese nato dalle morti di Falcone e Borsellino

Obiettivo della parafrasi di Grillo dal titolo «Se questo è un Paese» è lanciare un monito ai cittadini-elettori e attaccare Giorgio Napolitano e Matteo Renzi. «Voi che vi disinteressate della cosa pubblica come se vi fosse estranea -esordisce Grillo- e alla vita delle persone meno fortunate che vi circondano nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il telegiornale di regime caldo e visi di mafiosi e piduisti sullo schermo mentre mangiate insieme ai vostri figli che educate ad essere indifferenti e servi». E c'è spazio anche per ricordare le stragi di mafia. «Considerate -scrive Grillo- se questo è un Paese che vive nel fango che non conosce pace ma mafia, in cui c'e' chi lotta per mezzo pane e chi può evadere centinaia di milioni di gente che muore per un taglio ai suoi diritti civili, alla sanità, al lavoro, alla casa nell'indifferenza dell'informazione. Considerate se questo è un Paese nato dalle morti di Falcone e Borsellino dalla trattativa Stato mafia, schiavo della P2, comandato da un vecchio impaurito delle sue stesse azioni che ignora la Costituzione Considerate se questo è un Paese consegnato da vent'anni a Dell'Utri e a Berlusconi e ai loro luridi alleati della sinistra Un Paese che ha eletto come speranza un volgare mentitore assurto a leader da povero buffone di provincia».