cronaca

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Oggi a Imperia è atteso l’arrivo di un ispettore inviato dal Capo della Polizia per capire se ci siano stati abusi nell’utilizzo della scorta di Scajola. L’ipotesi è che l’ex ministro abbia utilizzato impropriamente gli uomini della Questura. In un episodio la scorta avrebbe accompagnato Chiara Rizzo a Montecarlo.

La notizia arriva dopo che nei giorni scorsi il Questore di Imperia, Pasquale Zazzaro, aveva annunciato un'indagine interna proprio per capire se la scorta dell'ex ministro era stata impiegata in maniera illecita. Il Questore ha anche chiesto alla procura di Reggio Calabria l'invio delle carte dell'inchiesta relative alla scorta, ma l'invio del materiale potrebbe richiedere diversi giorni.

Intanto, secondo le voci che circolano negli ambienti della DDA di Reggio Calabria, tra gli obiettivi c'è quello di identificare tutti coloro, alcuni "collegati anche ad apparati istituzionali" che ruotavano attorno a Claudio Scajola, ad Amedeo Matacena e alla moglie di quest'ultimo, Chiara Rizzo, e che, secondo l'accusa, facevano parte di quell'associazione segreta collegata alla 'ndrangheta che ha operato per proteggere lo stesso Matacena, "uno dei più potenti ed influenti concorrenti esterni della 'ndrangheta reggina".

E dagli ambienti della Camera trapela che "non c'è alcun conto corrente "gestito dalla Tesoreria della Camera che sia intestato a singoli deputati o ex deputati".  I conti bancari della Tesoreria, aggiungono, sono utilizzati "esclusivamente" per "l'attività istituzionale". A proposito di queste notizie, fonti della Camera precisano "che i conti correnti bancari gestiti dal Servizio Tesoreria della Camera dei deputati sono intestati alla Camera dei deputati medesima e sono utilizzati esclusivamente per la regolazione di partite contabili connesse all'attività istituzionale di quest'ultima".

Ci sono poi gli aspetti "politici" dell'ultimo periodo di Scajola. In una telefonata alla moglie intercettata nell'ultimo periodo l'ex ministro dice: ""Ho bisogno di sapere se mi rispettano altrimenti è guerra aperta". Nella telefonata Scajola chiama la moglie "e le racconta l'incontro con Confalonieri e Letta con i quali si è lamentato della situazione che si è sviluppata e li ha minacciati che se non si risolve il problema fa scoppiare un casino indimenticabile. Claudio non ha bisogno di persone che lo raccomandano, ha bisogno di sapere se lo rispettano altrimenti è guerra aperta".