politica

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Pensate che strano Paese che è l'Italia. A una settimana dal voto europeo il dibattito (e l'insulto) politico è distribuito su tre personaggi: un giovane premier che promette e cerca di rendere convincenti queste promesse, un leader della ribellione che usa abilmente la piazza per attacchi verbali pesantissimi contro lo status quo, un anziano ex imprenditore che si barcamena tra un Palazzo in abbandono a Roma e una comunità di malati di Alzheimer a Cesano Boscone.

Ma lasciamo da parte due di questi, Renzi e Berlusconi e occupiamoci di Grillo. Viene indicato da tutti come il Pericolo pubblico numero 1: dell'Europa, dell'Italia, degli anziani pensionati, di chi cerca lavoro (troppi) dei pochi super-ricchi che pensano solo ai depositi in banca, degli Erasmus, degli ambulanti e addirittura della democrazia.

La vera questione è che oggi ci troviamo di fronte a un movimento davvero politico che sta rappresentando da solo il disagio di una moltitudine e che per questo alle Europee potrebbe fare il pieno di voti.

Come rappresenti questa maggioranza sempre meno silenziosa è un altro conto. Può piacere o no. Non piace sicuramente all' establishment abituato ai salottini della Rai e delle altre tv nazionali, non piace soprattutto agli stessi ricchi snob che criticano gli 80 euro promessi dal premier e che, governando magari dietro il palcoscenico, proprio loro ricchi snob, per decenni non sono mai riusciti in un'operazione del genere, preferendo fare i travet nei santuari finanziario-politici (più finanziari che politici) dell'Europa rigorista.

Ma tornando al leader della protesta, ormai è impossibile e addirittura diventa ridicolo non ascoltarlo, tentare di tenerlo fuori dicendo che con Grillo non si può perché lui non vuole, eccetera eccetera.

Lui magari non vorrà, ma la massa disperata che gli sta dietro vuole molte cose e non sono campate per aria: un lavoro, poter arrivare alla fine del mese assicurando due pasti al giorno ai propri figli, riuscire a chiudere serenamente senza lusso ma con dignità la propria esistenza, mandare avanti un negozio di paese, oppure una impresa artigiana, o ancora una piccola industria, non essere strozzato dai burocrati, avere una sanità decente, una scuola che insegna e una università per chi ha voglia di studiare.

Sono stranezze queste? Follie? Estremismi?

No. E per questo chiudere gli occhi e far finta che Grillo non ci sia anche se c'è, eccome e lo vedremo il 26 maggio all'apertura delle urne, è semplicemente stupido.