cronaca

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Claudio Scajola e Amedeo Matacena risultano "inseriti in un circuito criminale ben più ampio, visto il ruolo di Matacena in ambito 'ndranghetistico ricostruito dalla sentenza di condanna". Non solo. L'ex ministro, aiutando l'ex deputato di Fi latitante a Dubai dopo essere stato condannato a 5 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, "agevola una pedina indispensabile per il sistema criminale di cui la 'ndrangheta fa parte" e "agevola la 'ndrangheta in ambito politico imprenditoriale".

Parole pesanti quelle scritte dal sostituto procuratore nazionale antimafia Francesco Curcio ed dal pm della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo nel ricorso presentato al tribunale del riesame per chiedere che venga contestata l'aggravante di mafia ai reati per i quali Scajola è stato arrestato insieme alla moglie di Matacena Chiara Rizzo e ad altre sei persone.

Per gli inquirenti solo con "rapporti di cointeresse forti (Scajola), può rendersi protagonista dei colloqui" intercettati, "tra cui significativi quelli in cui sembra assumere le vesti di socio occulto di Matacena, viste le elargizioni da fare per la Rizzo". Claudio Scajola, con l'aiuto a Matacena, anche esercitando la "sua influenza su Berlusconi per ottenere la candidatura alle europee agevola una pedina indispensabile per il sistema criminale di cui la 'ndrangheta fa parte" e "agevola la 'ndrangheta in ambito politico imprenditoriale".

Scajola, scrivono i pm nell'appello al riesame per vedere riconosciuta l'aggravante mafiosa, è consapevole della condanna di Matacena per concorso esterno in associazione mafiosa, "presta consapevole contributo per agevolare la latitanza", "intrattiene rapporti economico imprenditoriali con la Rizzo e Politi", "avvia con la Rizzo e Politi nuovi progetti imprenditoriali", "esercita la sua influenza su Berlusconi al fine di ottenere la candidatura alle europee", "promette il suo sostegno personale, finanziario ed economico, anche attraverso canali bancari privilegiati a Matacena tramite la Rizzo", "consapevolmente agevola una pedina indispensabile (Matacena) per il sistema criminale di cui la 'ndrangheta fa parte", "consapevolmente agevola la 'ndrangheta in ambito politico imprenditoriale".

Intanto, Chiara Rizzo sarà interrogata dal sostituto procuratore nazionale antimafia Francesco Curcio e dal pm della Dda di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo giovedì prossimo, 29 maggio, alle 15. L'interrogatorio dei pm è stato concordato con i difensori della Rizzo, gli avvocati Bonaventura Candido e Carlo Biondi. ''Oggi - hanno detto i legali - è stato un silenzio tecnico. C'è la volontà di rispondere e per questo abbiamo concordato con i pm l'interrogatorio per giovedì alle 15''.