cronaca

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"Ho fatto già predisporre dai suoi avvocati una richiesta motivata di asilo".


Così si esprimeva Claudio Scajola parlando al telefono con Vincenzo Speziali e riferendosi, secondo la Dda di Reggio Calabria, alla richiesta di asilo che Amedeo Matacena avrebbe dovuto presentare una volta arrivato in Libano da Dubai. Entrambi sono indagati in stato di libertà per concorso esterno in associazione mafiosa e associazione per delinquere insieme alle persone arrestate insieme a Scajola per avere, a vario titolo, favorito l'inosservanza della pena di Amedeo Matacena - condannato a 5 anni per concorso esterno - e avere schermato le società dell'imprenditore per sottrarle ad un eventuale sequestro. La trascrizione della telefonata è contenuta in una delle informative della Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria allegate alla richiesta di custodia cautelare. E' il 7 febbraio 2014 quando Scajola chiama Speziali, nipote omonimo dell'ex senatore del Pdl e, secondo l'accusa, tramite di Scajola con le autorità del Libano, Paese nel quale vive e dove avrebbe diverse entrature. Nella telefonata Scajola chiede a Speziali: "Tu pensi che riusciamo a farla accogliere?". "Si - è la risposta - perché adesso, ecco perché .. io prima non avevo l'interlocutore. Ho fatto una cosa più difficile, quella per Sergio, figurati questa!". "Io - dice poi Speziali - ci ho già le idee .. peraltro ho parlato pure col mio, ecco perché .. stai tranquillo, dico questo .. gli ho detto proprio che è una cosa che, peraltro, è un amico mio e tuo .. insomma, l'ho preparata bene! Non è che non l'ho preparata, l'ho fatta nei minimi dettagli!".