cronaca

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"Il Comune non ha deciso lo sgombero, non ha sollecitato lo sgombero, non è stato informato da nessuno su tempi e modalità dell’azione. Io l’ho appresa ieri mattina dai miei collaboratori a cosa già avvenuta": così Marco Doria questa mattina nello spazio "Il sindaco risponde", in diretta su Primocanale, dopo lo sgombero del centro sociale Buridda avvenuto ieri mattina.

"Ho avuto modo di a parlare con il Questore, che si è detto dispiaciuto per non avermi informato. Lo sgombero è avvenuto perché c’era un provvedimento della magistratura risalente al 2012, che un sindaco non può bloccare, né può dire “fai o non fai” - aggiunge Doria - C’è stata una riunione in Prefettura durante la quale ho manifestato le mie perplessità su un’azione che non è stata annunciata per la notte stessa". Da Doria anche un piccolo sfogo: "Chi voleva compiere l’azione poteva farlo anche senza chiamarmi in Prefettura".

Parole alle quali il Prefetto di Genova Giovanni Balsamo risponde tramite Primocanale: “La riunione aveva un senso, era il momento conclusivo di una serie di contatti negli ultimi mesi. Sta alla gestione e all’autonomia del Comune trovare forme di intesa con il centro sociale che realizzassero l’obiettivo. L’incontro in Prefettura aveva il senso di cogliere il senso dell’attività di verifica che il sindaco si era impegnato a svolgere e verificare quali passi sarebbero poi stati necessari. E’ stato un passaggio essenziale”.

“Al termine della riunione è emersa chiaramente la decisione di effettuare lo  sgombero, ma non è stata data indicazione sui tempi, che dipendono da elementi collaterali. Non essendo emersa nel corso della riunione un’alternativa allo sgombero, e questo è stato detto sia da me sia dal questore, l'ipotesi dello sgombero era quella che usciva dalla riunione”, ha aggiunto il Prefetto. Insomma, non essendo state presentate alternative alla sede di Via Bertani, lo sgombero si è reso obbligatorio, e il Comune lo sapeva.

Una "discrepanza", secondo il capogruppo della Lista Doria Enrico Pignone, che dice: "A me risulta che ci fossero delle proposte alternative. Non so quali, ma chiederemo chiarimenti alla giunta".

Intanto sul portone della cattedrale di San Lorenzo gli attivisti del centro sociale Buridda hanno affisso lo striscione 'La cultura non si sgombera' al termine del corteo non autorizzato lungo le vie del centro di Genova per protestare contro lo sgombero fatto in via Bertani dalla forze dell'ordine. Alcuni attivisti hanno invitato la folla col megafono a "occupare la cattedrale di San Lorenzo", ma le porte d'accesso al luogo di culto erano chiuse. Previsto per stasera al centro sociale Aut Aut 357 in via delle Fontane il concerto Swing benefit per il movimento di lotta per la casa, che avrebbe dovuto svolgersi in via Bertani.