cronaca

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Fronte comune dei terminali del porto di Savona che chiedono che l'autonomia dello scalo della Torretta venga tutelata.


Lo hanno ribadito anche oggi nella sede dell'Unione Industriali della Provincia di Savona, Alessandra Orsero presidente di Isomar, Massimo Brandi presidente Unione Utenti del Porto Savona - Vado Ligure, Giorgio Blanco presidente sezione Terminalisti Portuali dell'Unione Industriali Savona e Alessandro Berta, Direttore Unione Industriali di Savona. "L'autonomia di Savona va mantenuta, perché il nostro porto ha sempre funzionato bene, dimostrando notevole capacità progettuale e capacità di attrarre investimenti, utilizzando anche fondi non sfruttati da altre realtà", ha sottolineato la presidente Isomar Alessandra Orsero. "È difficile parlare di qualcosa di cui, al momento, non si conoscono i dettagli. Da un mese e mezzo, la discussione è incentrata su quattro pagine di un documento del Pd, ma non è ancora emerso alcunché di concreto", ha aggiunto il presidente dell'Unione Utenti del Porto Savona-Vado, Massimo Brandi. "Allo stato attuale, attendiamo di conoscere i termini e i dettagli della riforma, ma fin da ora possiamo affermare che la questione centrale è quella di mantenere l'efficienza di Savona", ha sottolineato il presidente sezione Terminalisti Portuali dell'Unione Industriali Savona Giorgio Blanco. "È bene premiare le portualità che si distinguono per operosità e bilanci sani: in questa direzione va lo scalo di Savona-Vado. È di fondamentale importanza ribadire la necessità di fare sistema e ottimizzare le risorse disponibili per evitare sprechi, e puntare sulla sburocratizzazione, unitamente a un cambiamento di mentalità da parte delle istituzioni, agendo sulle procedure e sulle lungaggini che ad oggi ingessano i porti", ha ribadito il direttore dell'Unione Industriali di Savona, Alessandro Berta.