cronaca

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"L'occupazione della scuola Garaventa è un fatto grave da condannare con fermezza".

In una nota il sindaco di Genova Marco Doria condanna i fatti conseguenti alla manifestazione del pomeriggio nel centro da parte degli attivisti del centro sociale Buridda sgomberato da via Bertani mercoledì scorso. 

Alcune centinaia di persone si erano mosse in corteo nelle strade del centro, un gruppo una volta giunti in via Turati si è poi staccato per forzare e occupare i locali della ex scuola Garaventa di via San Giorgio nel centro storico.

Nella nota parlando della scuola occupata il sindaco prosegue.

"E' un bene pubblico che l'amministrazione intende destinare a uffici pubblici risparmiando canoni passivi e recuperando risorse per servizi ai cittadini - scrive  - L'occupazione è avvenuta nel corso di un corteo durante il quale sono state lanciate accuse pesanti e ingiustificate al sindaco, alla giunta e all'amministrazione. Una rigorosa e chiara presa di distanza da tali episodi è condizione indispensabile ed essenziale per una coerente azione di governo della città".

E sul tema sono intervenuti anche i consiglieri comunali della Lista Doria (due di loro oggi erano nel corteo partito da piazza De Ferrari, ndr).

I consiglieri esprimono "il proprio dissenso nei confronti dell'occupazione abusiva dell'ex scuola Garaventa in cui è sfociata la manifestazione odierna di protesta per lo sgombero del centro sociale Buridda".

"Pur comprendendo il malessere espresso dai giovani in questi giorni, l'appropriazione indebita di un bene pubblico non può rappresentare una soluzione efficace e duratura al problema, - spiegano in un comunicato - che va ricercata piuttosto nel sollecito e urgente impegno delle istituzioni al reperimento, in tempi rapidi, di una nuova sede consona a tutte le attività del laboratorio".

"Si auspica, pertanto, l'attivazione di un percorso aperto, non violento e condiviso che possa offrire il giusto spazio ai cittadini, - aggiungono - specialmente quelli più giovani, che agiscono con modalità di aggregazione, di espressione artistica e culturale svincolate dai circuiti commerciali del divertimento e irrinunciabili per la città".