cronaca

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Non si placano le polemiche intorno alla Rai, con una sempre più evidente distonia fra le scelte del governo e le posizioni assunte dalla maggioranza in Commissione di vigilanza.

Proprio questo elemento ha fornito lo spunto al senatore del gruppo misto-Liguria civica Maurizio Rossi per dare l’ennesima sferzata durante l’audizione, proprio in Commissione, del sottosegretario Antonello Giacomelli, titolare della delega alle Comunicazioni. «Sono lieto – ha osservato Rossi - che mentre in Commissione di vigilanza sono stati bocciati tutti i miei emendamenti il Governo stia invece seguendo precisamente le linee che ho indicato: dai risparmi nelle sedi regionali Rai, all'accorpamento dei canali, a quello delle redazioni. Tuttavia non sarebbe accettabile che un direttore come la Maggioni, che sta facendo male a Rai News, un canale costosissimo che non passa lo 0.5% di share, addirittura possa essere promossa ad un possibile accorpamento tra la redazione di Rai 2 e Rai News. E' indispensabile che tutti i canali siano monitorati e che siano resi noti i dati dei costi di ogni canale: dipendenti giornalisti e dirigenti, appalti esterni o acquisto programmi, ricavi e ascolti».


Poi l’ulteriore affondo: «La scadenza del 2016 deve essere l'occasione per rivisitare tutto il sistema d'informazione del Paese – ha spiegato Rossi - anche perché le aziende editoriali italiane stanno facendo in questi anni grandi sacrifici tagliando dal 20 al 50% i propri costi, mettendo in cassa integrazione i dipendenti, usando contratti di solidarietà. Non è accettabile sentire che solo per la Rai i sacrifici siano di fatto impossibili, così come non ritengo che si debba proteggere solo il personale della Rai a discapito di tutti gli altri che lavorano nel settore. La Rai non può essere un ammortizzatore sociale di per sé, se ci sono esuberi si ricorra alla cassa integrazione o ad altri strumenti di tutela. La Rai faccia l'azienda come deve farlo, valuti i canali che deve mantenere e come darsi un futuro. La Rai non può essere pubblica quando gli fa comodo e privata quando le conviene».