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"L’Europa sia una casa dove si vive la profondità della politica e non più la l’angustia della tecnica priva di ambizioni”. Così il premier Matteo Renzi durante il discorso rivolto alla Camera per spiegare le linee programmatiche del semestre italiano alla presidenza europea. Molti gli scranni vuoti dell’opposizione, mentre i deputati Sel se ne sono andati durante gli applausi.

“L'Italia deve smettere di vedere nelle istituzione Ue luogo di autorizzazioni. Nessuno può autorizzarci a fare l'Italia, non prendiamo lezioni di democrazia

“Al semestre l’Italia si presenterà con un pacchetto unitario di riforme – prosegue Renzi – sviluppato su un arco di mille giorni, in cui individuare in modo esplicito come cambiare il fisco, dalla Pa al Welfare, come migliorare il paese". Tra i vari temi affrontati, Renzi continua a rimarcare l’importanza delle politiche di crescita: “Chi parla solo di stabilità viola il trattato, perché non si può essere stabili senza crescita. Noi non chiediamo di sforare il 3% sul debito, anche se Francia e Germania in passato lo fecero. Ma l’Europa la smetta di inviare raccomandazioni che siano come liste della spesa ricevute tra capo e collo”.

Poi l’elogio all’Italia: “Voi rappresentate il Paese che più ha dato al continente in innovazione, credibilità e fiducia. Generazioni di giganti hanno consentito all’Europa di essere quello che è”.

Il premier ha anche condannato le idee anti-migratorie di alcune formazioni europee: “Sull'immigrazione in Europa si sono viste prese di posizione al limite della xenofobia. Un'Europa che spiega al pescatore calabrese che non può pescare il tonno con una determinata tecnica ma poi quando ci sono i cadaveri si volta dall'altra parte, non è degna di chiamarsi Europa di civiltà. Non possiamo sentirci dire che il problema non la riguarda”