salute e medicina

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703 mamme su 1617 hanno donato il cordone ombelicale al momento del parto. Il dato si riferisce al 2013 e riguarda i punti nascita di Savona e Pietra Ligure. Delle 227 unità di sangue coronale inviate al San Martino di Genova, 19 sono state conservate per la trasfusione, altre 68 saranno avviate alla ricerca.

Con questi numeri e con standard di qualità tra i più elevati, l’ASL 2 savonese è al primo posto in Liguria per entità della raccolta di sangue placentare: oltre il 26% delle neomamme ha aderito.

“Il sangue placentare – osserva Andrea Tomasini, direttore della struttura complessa di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’ASL savonese – può essere utilizzato come fonte alternativa di staminali ematopoietiche a scopo di trapianto”. In campo terapeutico, quest’uso si è rivelato “prezioso per la cura di diverse malattie quali leucemie, linfomi, talassemie e alcuni gravi carenze del sistema immunitario”.

Le donne interessate alla donazione del sangue del cordone ombelicale possono rivolgersi al reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale in cui partoriranno per manifestare la propria volontà alla donazione.

L’unità di sangue cordonale, dopo la raccolta, è inviata alla banca, dove è sottoposta a una serie di controlli per verificare l’idoneità alla conservazione e definire le caratteristiche immunologiche per l’analisi della compatibilità donatore ricevente.