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Continua la feroce polemica tra istituzioni liguri e toscane sulla destinazione del relitto della Costa Concordia. L'ultimo a intervenire è stato il presidente dell'Autorità Portuale Luigi Merlo: "Sono costretto a intervenire pubblicamente, perchè con la sua posizione incomprensibile dal punto di vista tecnico il presidente Rossi sta esponendo l'Italia a una figuraccia clamorosa con il mondo internazionale dello shipping": il presidente  non usa mezze parole nei confronti della posizione del presidente della Regione Toscana Rossi che, in conferenza dei servizi, si è opposto alla scelta di trasferire a Genova la Costa Concordia per la demolizione. "Ribadisco che per avere le stesse condizioni strutturali, operative e di sicurezza ambientale che sono presenti a Genova" prosegue Merlo  "a Piombino sarebbero necessari anni di lavoro e ulteriori ingenti investimenti pubblici, altro che due mesi. E' sufficiente leggere il parere espresso dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici: a Piombino non c'è il bacino di carenaggio, non ci sono impianti per il trattamento delle acque e non ci sono nè imprese specializzate nè attrezzature idonee. Di cosa stiamo parlando dunque?" conclude Merlo.



Proprio ieri la Conferenza dei servizi che avrebbe dovuto dare il via libera al trasferimento del relitto della Concordia a Genova, per il successivo smaltimento, non ha trovato l'accordo e dunque sarà il Consiglio dei Ministri a prendere una decisione finale entro sette giorni. La decisione dovrebbe essere presa il 30 giugno. Hanno votato contro la scelta di Genova fatta dalla Costa, la Regione Toscana e la provincia di Grosseto. Genova è "l'unica reale soluzione che l'Italia può offrire, evitando che le operazioni siano dirottate all'estero, per la professionalità e la tecnologia delle sue aziende e del suo porto". E' quanto si legge in un comunicato del Comune di Genova nel quale si sottolinea che "la larghissima maggioranza - 17 su 19 - con cui la conferenza dei servizi ha espresso parere favorevole alla demolizione del relitto Concordia nel porto di Genova, conferma la validità tecnica del progetto presentato dagli operatori genovesi. La decisione spetta ora al Consiglio dei Ministri. Le operazioni possono e devono svolgersi in tempi rapidi e tutelando l'ambiente. "In questo modo sarà possibile svolgere nel nostro paese il lavoro necessario alla demolizione della nave la cui tragedia ha colpito tutta l'Italia" si legge nel comunicato del Comune di Genova, rappresentato oggi in conferenza dei servizi dall'assessore alla Protezione Civile Giovanni Crivello.

Il Presidente della Regione Toscana Rossi ha commentato: "Ho dichiarato la mia disponibilità a favore dell'ipotesi Genova a condizione che il 20 luglio, un giorno prima del rigalleggiamento della Costa Concordia, la conferenza dei servizi facesse un sopralluogo per verificare se il porto di Piombino sarebbe stato pronto a settembre, ma neanche questa subordinata é stata presa in considerazione": Ma la Costa Crociere ribadisce "che il trasferimento e successivo smaltimento del relitto a Genova è l'unica soluzione idonea in Italia". La vicenda Concordia porta con sé anche ulteriori polemiche. I parlamentari toscani, Filippi (Pd) in testa, continuano a chiedere che sia ripresa in considerazione l’ipotesi Piombino. In commissione lavori pubblici al Senato lo stesso Filippi ha contestato la posizione del capo della protezione civile Gabrielli. Tra i due già nei giorni scorsi si sono accesi gli animi (Filippi sostiene che Gabrielli abbia lasciato troppa autonomia a Costa per la scelta del porto di smaltimento, poi il capo della protezione civile si è rivolto al presidente dell’assemblea Grasso chiedendo di condannare le parole del senatore PD), e ora l’esponente del partito democratico potrebbe presentare una interrogazione parlamentare con nuove critiche all’operato della protezione civile. In commissione al Senato è intervenuto anche il ligure Maurizio Rossi (gruppo misto) ribadendo che la decisione sul porto di smaltimento spetta a Carnival, in quanto armatore che non ha abbandonato la nave. “L’unica ragione che possa mettere in dubbio la scelta di Genova – ha aggiunto – è che il governo rilevi che nelle operazioni di trasferimento possano esserci rischi oggettivi dal punto di vista ambientale”. Più sicurezza ed efficacia per l'anti-iquinamento marino, con il contributo di più navi e il potenziamento delle misure per gestire un eventuale fuoriuscita di idrocarburi (oil spill). Queste alcune delle prescrizioni del ministero dell'Ambiente al progetto della Costa Crociere per la rimozione della Concordia. Tra i punti principali, la fase di rigalleggiamento, quella di rimorchio, la bonifica, il contenimento del rischio di urto con mammiferi marini, e il riciclaggio del relitto.