cronaca

1 minuto e 3 secondi di lettura
Un milione di euro di risarcimento: è quanto ha chiesto il procuratore della Corte dei Conti di Genova, Ermete Bogetti, a cinque poliziotti coinvolti nel pestaggio di Marco Mattana, all'epoca minorenne, nei fatti del G8 del 2001.

Citati in giudizio per danno d'immagine il primo dirigente della Digos Alessandro Perugini (all'epoca vicequestore aggiunto), i sottufficiali Antonio Del Giacco, Enzo Raschellà, Luca Mantovani e il sovrintendente capo Sebastiano Pinzone: tutti già condannati in giudicato anche al risarcimento delle parti civili per falsità ideologica. Perugini e Pinzone avevano già provveduto al risarcimento di Mattana, che ha così rimesso la querela nei loro confronti. Per la procura equivale a un'ammissione di responsabilità.

Perugini e Pinzoni, secondo il procuratore, "potevano fermare l'aggressione in virtù del loro grado". Ma non solo: "in concorso con i colleghi", hanno colpito Matana "con calci e pugni fino a causargli lesioni con 20 giorni di prognosi".

"Resta del tutto priva di giustificazione - si legge nell'atto di citazione - la vile aggressione al minorenne, ampiamente documentata da fotografia e filmati. Hanno agito in spregio alle leggi e alla Costituzione provocando un gravissimo danno d'immagine alla Polizia e allo Stato. Il ministero dell'Interno avrebbe dovuto costituirsi parte civile".