
La lettera, che porta la data di ieri, su richiesta di Greganti, è stata inviata dal suo difensore, l'avvocato Roberto Macchia, all'ANSA e ad alcuni quotidiani e verrà allegata a una memoria che presto sarà depositata al Procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati e ai pm Claudio Gittardi e Antonio d'Alessio. Nelle cinque pagine, originariamente manoscritte, Greganti dà la sua versione dei fatti, spiega i motivi - di lavoro - per cui era in contatto con Frigerio e Cattozzo, e afferma di essere "sicuro di essere stato infondatamente ed ingiustamente coinvolto nella presente vicenda giudiziaria, ma sono disposto a pagare questo salatissimo prezzo se contribuisce a far sì che la lotta alla corruzione, che considero essenziale per il rinnovamento dell'Italia, vada avanti con decisione".
IL COMMENTO
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