cronaca

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Il vento di maestrale nel Tirreno solleva nuove preoccupazioni e la partenza dal Giglio della Concordia, prevista domani, potrebbe slittare a mercoledì. In corso una riunione per stabilire con precisione previsioni meteo e cronoprogramma.

Se durante il viaggio verso Genova il mare e il vento dovessero alzarsi e mettere in pericolo la navigazione, la Concordia metterà la prua verso la costa toscana per navigare in acque più tranquille. A rivelare il "piano B" è stato, ieri, per la prima volta, il comandante del rimorchiatore oceanico olandese Blizzard, vale a dire uno dei due mezzi che trainerà la nave ma soprattutto quello sotto cui ricade la responsabilità dell'intero convoglio. "Ho già rimorchiato una nave grande come la Concordia - premette il comandante Hans Bosch - non so come si comporterà ma alla velocità massima di due nodi e mezzo l'ora sarà ben tranquilla dietro di noi". Però, aggiunge a scanso di equivoci, "il tratto tra la Corsica e Genova è la parte più lunga del viaggio, anche se due giorni di rimorchio non sono un problema . E' chiaro dunque che monitoreremo con estrema attenzione il meteo e se c'è qualcosa è ovvio che staremo vicino alla costa, dove ci sono porti come Livorno e La Spezia".

Il problema è proprio il meteo: nessuna previsione è infatti attendibile al cento per cento con cinque giorni di anticipo. Per questo è stata programmata una soluzione alternativa: la Concordia, nonostante gli sforzi degli ingegneri, è pur sempre un relitto sostenuto da 30 cassoni d'acciaio pieni d'aria che non potrebbe certo affrontare venti troppo forti e onde alte più di due metri e mezzo. Ecco allora il piano B: qualora le condizioni meteo peggiorassero, invece che andare a nord, passato il dito della Corsica la Concordia punterebbe ad est, verso le coste al confine tra la Toscana e la Liguria, per mettersi al sicuro. Il che non significa, ha subito precisato Costa, che ci sia l'ipotesi di una sosta, seppur temporanea, in un porto intermedio quale potrebbe essere Livorno o La Spezia. Anche perché nessuno di questi sarebbe in grado di accoglierla poiché la nave ha un pescaggio di 18,5 metri che in navigazione diventeranno 20.

"In caso di problemi meteorologici - ha confermato uno dei responsabili del progetto, l'ingegner Sergio Girotto - il convoglio si porterà vicino a terra. Sarà una navigazione a ridosso ma non c'è alcuna possibilità di un ingresso nei porti".