cronaca

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Il Gip Fiorenza Giorgi ha rigettato la richiesta di dissequestro dei gruppi a carbone 3 e 4 della centrale Tirreno Power a Vado Ligure.

Con questa nuova pronuncia, depositata stamattina in Tribunale, di fatto viene preclusa ogni possibilità di riprendere l'attività dei due impianti nella centrale. Ora si apre la strada ai ricorsi da parte dell'azienda. Secondo il giudice, seppure con le modifiche proposte da Tirreno, gli impianti esistenti non possono funzionare con limiti di emissioni in grado di salvaguardare la salute dei residenti.

Grande delusione tra i sindacalisti della Rsu aziendale. "E' una doccia fredda che non ci aspettavamo - ha spiegato Maurizio Perozzi della Rsu aziendale -. Se fossimo stati autorizzati a riprendere le attività, in attesa della nuova Aia, prevista per metà settembre, avremmo potuto almeno eseguire interventi di manutenzione sui due impianti. Ora la strada mi sembra tutta in salita e i lavoratori perdono anche una speranza di futuro. A questo punto credo che la magistratura dovrebbe suggerire all'azienda un piano da adottarsi in modo da superare questa impasse".



"Il diniego del dissequestro dei due gruppi a carbone della centrale Tirreno Power di Vado Ligure ci preoccupa molto. Ritenevamo e tuttora riteniamo valido il progetto e, alla luce dei previsti interventi di ambientalizzazione, confidavamo in un esito del tutto differente. Questa decisione rappresenta un duro colpo per il mondo dell'industria e per tutto il territorio, con conseguenze negative per l'azienda, per i lavoratori e per l'indotto". Lo afferma Elio Guglielmelli, presidente dell'Unione degli industriali della provincia di Savona, dopo la decisione del gip Fiorenza Giorgi di respingere l'istanza di dissequestro della centrale di Vado Ligure.