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Avanti a tappe forzate, per stringere i tempi. E allora: da lunedì prossimo il Senato sarà in seduta dalle 9 alle 24, fino all’approvazione della riforma di Palazzo Madama. Che è impantanata nell’estenuante dibattito sui quasi 8 mila emendamenti presentati da opposizioni e dissidenti.


Dopo l'allarme lanciato dal capogruppo Pd Luigi Zanda, secondo il quale "con questo ritmo il provvedimento non potrebbe essere completato nel suo esame nemmeno entro il 2014, la fine di quest'anno", ecco la decisione della conferenza dei capigruppo. Per ora non è stato disposto nessun contingentamento dei tempi né la temuta 'ghigliottina' di cui si era parlato con insistenza in mattinata e che era apertamente osteggiata da Lega e M5s. Proteste rumorose dell'Aula del Senato alla notizia delle sedute a oltranza della prossima settimana. Mentre il presidente del Senato, Pietro Grasso, leggeva il nuovo calendario sono arrivati dai banchi dell'emiciclo boati di disapprovazione.